Strani occhi si nascondono nell’abito di Santa Caterina d’Alessandria nella “Pala di Sant’Ambrogio” di Botticelli conservata nelle Gallerie degli Uffizi.
Il volto di un San Giuseppe appare sul telo bianco che l’altro San Giuseppe della “Natività dello Zingarello” della Galleria Nazionale della Puglia ha tra le mani.
La Madonna di Beccafumi, conservata nella Pinacoteca Nazionale di Siena, originariamente teneva in braccio il bambino sul lato sinistro e non sul lato destro, come lo vediamo oggi.
Sono solo alcuni degli esempi di “Ripensamenti d’artista” che il Ministero della Cultura propone nella sua campagna social a partire dallo scorso maggio.
Molti di questi ripensamenti sono percepibili a occhio nudo, altri invece sono stati scoperti durante le procedure di restauro e alle più avanzate tecniche di indagine analitiche e diagnostiche applicabili alle opere d’arte.
Ne è un esempio la “Crocefissione” di Masaccio, l’opera è stata oggetto di un restauro eseguito nella metà degli anni ’50 che ha consentito il recupero del dettaglio iconografico dell’Albero della vita, nascosto da una ridipintura seicentesca.
Anche le analisi eseguite sulla “Danae” di Tiziano, a Capodimonte, hanno indicato come la fanciulla sdraiata fosse inizialmente una Venere, la dea dell’eros. E ancora: l’animale mitologico che tiene tra le mani la “Dama col liocorno” di Raffaello della Galleria Borghese, prima era un piccolo cagnolino.
Tante le scoperte sorprendenti, come quella ottenuta grazie alla riflettografia infrarossa eseguita sulla “Cena in Emmaus” di Caravaggio della Pinacoteca di Brera, che ha rivelato la presenza di uno sfondo paesaggistico, mai realizzato.
Trasformazioni, pentimenti e correzioni sono i protagonisti di “Ripensamenti d’artista”, la campagna digitale ideata per raccontare le incertezze e i dubbi che hanno accompagnato i tormentati processi creativi delle maestre e dei maestri dell’arte
“Entrare così nell’ intimità del lavoro, – si legge nel comunicato stampa del MiC “estraendo parti modificate dall’artista in prima persona, per una sentita necessità, è un po’ come invadere il suo animo, perché permette di scoprire non solo le dinamiche legate all’ideazione dell’opera, ma anche tratti celati della sua personalità.”
Sandro Botticelli, Public domain, via Wikimedia Commons