Restaurare un centro storico, modificare ed ammodernate le piazze pone sempre il dibattito sul rapporto trasformazione-conservazione all’interno della città esistente.
Lavori di riqualificazione architettonica e funzionale delle piazze, il risanamento e la ristrutturazione prevedono interventi di demolizione, trasformazioni dell’ambiente urbano, sistemazione del traffico e dei pubblici servizi spesso fanno dell’incontro tra la città antica e l’edilizia nuova uno scontro.
L’obiettivo principale della ristrutturazione dei centri antichi è quello di creare uno spazio urbano che pur adeguato alla vita moderna non sia totalmente dissimile dall’impronta storica del luogo, anzi che sia fondato sulla conservazione attiva. In un centro storico ogni cosa ha un suo valore. La città antica va quindi tutelata, la progettazione quindi deve essere ispirata al rispetto dell’ambiente urbano ed umano e dei beni culturali presenti e in funzione del loro futuro.
Solo attraverso uno studio di interventi tecnico – restaurativi ispirati da riflessioni storico – critiche è possibile concepire una nuova piazza, funzionale alla vita moderna, senza sacrificare la storia artistica e della comunità che vi ha abitato.
La tutela dei beni culturali e le nuove esigenze del piano regolatore generale diventano una ricerca che richiede la collaborazione di vari esperti, dagli ingegneri agli storici, senza trascurare lo sguardo al futuro. Infatti, il rapporto fra
architettura storica e sostenibilità si pone oggi al centro del dibattito: un approccio alla conservazione del
patrimonio sempre più orientato a contenere i consumi energetici e migliorare il benessere e la qualità della vita.
Marica Massaro, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons