Le leggi ed i regolamenti che regolano il restauro prevedono la conservazione in situ dei beni storici e archeologici.
La Convention on the Protection of the Underwater Cultural Heritage (Parigi 2 novembre 2001) dell’UNESCO prevede la necessità di rispettare il contesto storico di appartenenza del bene sott’acqua come sulla terra. Si riconosce infatti la necessità di rispettare il contesto storico di appartenenza del bene anche sott’acqua. Manufatti antichi, in assenza di ragioni di sicurezza che ne motivino il recupero, sono analizzati e – quando possibile – restaurati anche delle profondità marine.
Va ricordato inoltre che spesso il recupero può danneggiare il manufatto interrompendo bruscamente l’equilibrio dei microsismi che, nei lunghi secoli o nei millenni di permanenza, si sono sedimentati proteggendo in qualche modo l’opera.
Scoperta
Solitamente la scoperta avviene in maniera fortuita, pescatori o sub si imbattono per caso in simili ritrovamenti. Avvisati i referenti, spesso la Soprintendenza beni culturali, personale specializzato effettua ricognizioni dell’area ed una prima valutazione dell’intervento.
Organizzazione del cantiere
L’allestimento si prevede sia sulla terraferma che in acqua, creando le condizioni di una costante comunicazione tra i due punti. Un’imbarcazione dotata di strumenti appositi, un vero e proprio laboratorio, è sempre presente in superficie. Diversa è l’organizzazione in acqua. In questo caso, oltre alle più sofisticate attrezzature per la messa in sicurezza del personale specializzato, si prevedono ancoraggi, gabbie e sistemi digitali di registrazione foto e video per consentire una maggiore ispezione del sito.
Lo scavo
Accurata pulitura e indagini stratigrafiche le prime operazioni attraverso interventi mirati e precedentemente valutati. Infatti, le modalità e i costi di questo tipo di restauro, difficilmente ammettono esitazioni e lungaggini.
Attraverso la quadrettatura dell’area da analizzare è possibile valutare velocemente e procedere per ordine.
Utile ed interessante ai fini del lavoro conoscere la modalità di affondamento dell’opera.
Asportare campioni o piccole parti è fondamentale per svolgere analisi dettagliate dei materiali e lo studio dei fenomeni di corrosione. Strumenti di lavoro e di analisi fisico-chimica sono oggi particolarmente all’avanguardia.
Documentazione
Mappe topografiche specifiche, fotografie e video sono i documenti essenziali da produrre unitamente a report dello svolgimento dei lavori.
Ovviamente, sarà importante prevedere un percorso di monitoraggio ed un processo di conservazione nel tempo, soprattutto se l’area può essere destinata ad un interesse turistico.
]>