Si è chiuso il bando di avviso pubblico rivolto alle imprese interessate a digitalizzare il patrimonio culturale nazionale.
A breve le successive gare che saranno indette da Invitalia per conto dell’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library, per selezionare operatori e procedure.
Saranno raccolte informazioni sugli operatori economici attivi nel campo dell’acquisizione di contenuti digitali, nell’elaborazione e post-produzione dei dati e nella metadatazione di risorse digitali.
La creazione di un patrimonio digitale della cultura è prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che a tal proposito mette a disposizione 200 milioni di euro.
L’obiettivo è produrre entro la fine del 2025 almeno 65 milioni di nuovi contenuti digitali: libri e manoscritti, documenti e fotografie, opere d’arte e artefatti storici e archeologici, monumenti e siti archeologici, materiali audiovisivi. Un’infrastruttura nazionale raccoglierà poi questo patrimonio, rendendolo disponibile per la fruizione pubblica attraverso piattaforme dedicate.
Una vera e propria rivoluzione digitale pensata dal PNRR attraverso un’attenta riflessione sulle modalità di acquisizione e sulle possibilità di fruizione di beni culturali.
Si tratta quindi di un nuovo tassello che si unisce al già consolidato programma di recupero e valorizzazione del territorio italiano in termini di arte, storia e cultura.
Dinanzi alla grande portata dei finanziamenti previsti per la Cultura e le modalità di erogazione delle risorse del PNRR, è chiaro che sta crescendo la consapevolezza del ruolo degli operatori nel settore, dal valore che gli investimenti in Cultura siano davvero centrali nella produzione di parametri economici come la valorizzazione turistica, la produzione, l’ occupazione e la sostenibilità dello sviluppo del paese.
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