A che punto sono i lavori di restauro sulla cattedrale di Notre-Dame? Sarà aperta al pubblico entro il 2024?
Proseguono senza sosta i lavori nel cantiere a Parigi, dopo l’ incendio del 15 aprile 2019.
Nonostante i rallentamenti causati in questi anni dalla pandemia il Ministro della Cultura francese, Rima Abdul Malak, ha confermato il rispetto della tabella di marcia: l’apertura della cattedrale è prevista per l’inaugurazione delle Olimpiadi parigine nel 2024.
Il restauro, stimato 840 milioni di euro, sicuramente complesso, ed ha richiesto due fasi di intervento.
La prima, terminata ad agosto 2021 e costata 165 milioni di euro, per la messa in sicurezza dell’edificio: fra le altre cose, i timpani e i pilastri della cattedrale sono stati fortificati, gli spazi interni decontaminati dalle polveri di piombo e i gargoyle avvolti in materiale protettivo.
La seconda fase, quella attualmente in corso, prevede la ricostruzione degli elementi distrutti dall’incendio e il restauro di quelli danneggiati.
Grande attenzione è stata posta alla realizzazione del nuovo tetto della cattedrale, che nonostante le diverse proposte, sarà identico a com’era prima dell’incendio, sormontata da una replica del tetto progettato da Eugène Viollet-le-Duc nell’Ottocento, guglia compresa.
Il materiale necessario proviene da oltre mille querce secolari originarie delle foreste francesi, il cui legno è stato fatto essiccare fino a 18 mesi per far sì che, una volta posizionato, non si muova o restringa.
Dei due organi principali di Notre-Dame, quello maggiore (e più antico) si è salvato senza danni ingenti, ma necessita di essere restaurato e ri-armonizzato, mentre le vetrate – seppure illese – necessitano lavori di restauro e pulizia, che saranno compiuti in laboratori esterni al cantiere della cattedrale, utilizzando tecniche artigianali della tradizione vetraia.
Per le pareti e le decorazioni interne della cattedrale è stato scelto un prodotto a base di lattice, chiamato Arte Mundit. Dopo essere stato applicato alle pareti, il lattice si solidifica, creando uno strato aderente alla pietra: in questo modo, togliendo tale rivestimento, vengono rimosse anche le particelle di polvere e le altre impurità accumulatesi nel corso del tempo. Il risultato, sarà una Notre-Dame decisamente più luminosa ma che conserva la tonalità originale della pietra, ovvero un bianco opaco.
Le novità non si limitano agli interni: anche la piazza antistante la cattedrale verrà ripensata, con un progetto polifunzionale guidato dall’architetto belga Bas Smets.
Foto di Kayla Koss su Unsplash