Far emergere tinteggiature originali, accertare se esistono precedenti strati di pitture stese nei secoli, scoprire eventuali decorazioni antiche nascoste dal gusto dei secoli successivi, questi e altri motivi fanno dell’indagine stratigrafica una tecnica fondamentale per il restauro di edifici storici e manufatti.
Attraverso l’asportazione di sovrapposizioni di colore e/o di intonaco presenti sulla superficie muraria è possibile l’individuazione sequenziale di possibili strati sottostanti pre-esistenti a quello visibile.
É quindi una procedura di delaminazione degli strati pellicolari attraverso un’operazione estremamente delicata che richiede precisione da parte di personale specializzato.
La corretta sequenza cronologica degli strati e delle singole coloriture ci permette di comprendere le trasformazioni che un edificio può aver subito nel tempo e, quindi, di indirizzare le scelte più opportune per il recupero estetico e filologico di un bene storico-artistico.
Ovviamente le indagini stratigrafiche possono essere effettuate anche su elementi scultorei policromi e dipinti su tela o tavola.
Bisturi chirurgici o micro-scalpelli gli strumenti utilizzati per sfogliare gli strati. Solventi e microscopi digitali vengono usati per l’ analisi.
Ogni stratigrafia viene numerata e fotografata e tutti i dati riportati in una relazione tecnica accurata.
Nel caso di edifici soggetti a vincolo, le tinte individuate dalla ricerca stratigrafica sono sottoposte alla Soprintendenza per una valutazione corretta, storicamente e esteticamente, del nuovo colore da applicare.
L’applicazione può essere totale, su tutta la superficie del manufatto, o parziale. Nel secondo caso un tassello stratigrafico viene evidenziato a documento della scoperta fatta evidenziando le fasi storiche attraverso la differente colorazione.
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