Un mercato valutato tra i 4 e i 6 miliardi di dollari in tutto il mondo; i furti d’arte sono superati solo dal traffico di droga, dal riciclaggio di denaro e dal commercio di armi in termini di valore.
INTERPOL, l’Organizzazione Internazionale delle polizie criminali con i suoi 192 paesi membri, da diversi anni monitora il fenomeno attraverso il più grande database pubblico nel suo genere.
L’Organizzazione inoltre è da sempre impegnata nella lotta a questo traffico che comprende arte antica e moderna, sculture e quadri da ogni parte del mondo.
E proprio per continuare a monitorare, cercare e recuperare le opere è stato realizzato un raffinato software di riconoscimento delle immagini, capace di identificare i beni culturali rubati, presenti nel database dell’INTERPOL.
“Capture the Art, capture the criminals” ovvero scatta la foto, cattura i criminali è il claim di ID-Art, la prima app realizzata da INTERPOL e finanziata dalla INTERPOL Foundation for a Safer World.
Questo strumento consente a chiunque – non solo alle forze dell’ordine – di accedere al database delle 56mila opere rubate dell’INTERPOL; l’utente può, scattando una fotografia, ricevere subito un feedback sull’opera e sapere se si tratta di un’opera sottratta illecitamente. In tal caso è possibile fare una segnalazione.
ID-Art consente agli utenti di:
ottenere l’accesso mobile al database INTERPOL di opere d’arte rubate: polizia, doganieri, collezionisti privati, mercanti d’arte e appassionati d’arte possono verificare istantaneamente se un oggetto è tra i moltissimi oggetti attualmente registrati come rubati.
creare un inventario delle collezioni d’arte private: utilizzando gli standard internazionali noti come “ID oggetto”, musei e collezionisti privati possono acquisire immagini e registrare le caratteristiche delle loro opere d’arte per tenere traccia delle loro collezioni. In caso di furto, questi documenti possono essere forniti alle forze dell’ordine, aumentando notevolmente le possibilità di recupero.
segnalare i siti culturali potenzialmente a rischio:chi è in prima linea nella protezione del patrimonio potrà documentare lo stato dei siti del patrimonio, siano essi storici, archeologici o subacquei.
L’app consentirà agli utenti di registrare la posizione geografica, una descrizione dettagliata e immagini per catturare le condizioni del sito. Le “schede sito” risultanti possono quindi essere utilizzate come prova o base per la ricostruzione nel caso in cui il sito venga saccheggiato o distrutto.
ID-Art è disponibile in arabo, inglese, francese e spagnolo ed è scaricabile gratuitamente dall’Apple Store e dall’Android Play Store.
Come osserva Jürgen Stock, Segretario Generale dell’Interpol, l’applicazione è un “nuovo strumento (che costituisce) un significativo passo avanti per migliorare la capacità degli agenti di polizia, dei professionisti del patrimonio culturale e del pubblico in generale di proteggere il nostro patrimonio comune”.
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