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Un monumento antichissimo è un’entità immutabile? La domanda pone sempre tanti interrogativi, ma se al centro della discussione c’è la costruzione più famosa d’Italia la polemica è assicurata.
É quello che succede in queste settimane in merito alla progettazione dell’arena del Colosseo. Un intervento che vedrà la restituzione dell’originaria arena, al centro del colosseo, calpestabile dai visitatori.
Invitalia ha lanciato la seconda gara, con scadenza entro il 7 febbraio 2022, per i lavori di ricostruzione del nuovo piano dell’Arena del Colosseo.
Una gara da 16 milioni che restituisce al Colosseo ‘ripavimentato’, la sua funzione di luogo di spettacoli, conferenze, concerti, senza per questo smettere di essere anche un monumento.
Restauro e conservazione si uniscono alla ri-progettazione e all’ innovazione per il reinserimento sociale dell’antico. Un esempio eccezionale di recupero e rinascita che vede il famoso monumento al centro di una grande rivoluzione del pensiero museale.
I lavori saranno svolti in sinergia con gli uffici consultivi dell’Unesco e con l’Ufficio Unesco del Segretariato Generale del Ministero della Cultura. Ora resta da individuare l’impresa costruttrice per dare il via ai lavori, per avere il piano dell’Arena realizzato nel 2023.
Come da bando, il progetto è stato concepito per rispondere contemporaneamente a più esigenze: da un lato, coprire e conservare le strutture archeologiche degli ipogei; dall’altro, restituire l’immagine originaria del monumento, ripristinare percorsi e funzioni andate perdute nel tempo, permettere ai visitatori di passeggiare sul piano o anche per l’organizzazione di eventi.
Il piano della nuova arena del Colosseo sarà in legno di Accoya, materiale altamente resistente e sostenibile. Alcune porzioni del piano saranno costruite con pannelli mobili che, grazie a rotazione e traslazione, garantiranno flessibilità e renderanno possibile l’apertura delle strutture ipogee per illuminazione naturale.
Il progetto tiene conto anche della tutela e della conservazione degli ambienti sotterranei dell’Anfiteatro: 24 unità di ventilazione meccanica, infatti, saranno distribuite lungo il perimetro e controlleranno la temperatura e l’umidità degli ambienti ipogei, garantendo il ricambio completo dell’intero volume d’aria in soli 30 minuti.
I motori delle pompe saranno tutti a inverter e l’illuminazione sarà tutta di ultimissima generazione, con tecnologia a led a basso consumo e lunga durata.
È previsto un sistema di raccolta e ridistribuzione dell’acqua piovana, che proteggerà l’antica struttura dall’erosione degli agenti atmosferici.
Photo by Michele Bitetto on Unsplash
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