Il Mosaico della Battaglia di Isso, il “Gran Musaico” di epoca romana (100 a.C. circa) della bellezza di 5,82 x 3,13 m di estensione per 7 tonnellate di peso, sarà oggetto di restauro con la supervisione dell’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) attraverso un cantiere aperto al pubblico e promosso in rete con l’Università del Molise (UNIMOL) ed il Center for Research on Archaeometry and Conservation Science (CRACS).
Sarà possibile, nei prossimi giorni, accedere via web al capolavoro simbolo dei tesori custoditi dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e, come in un reality show, osservare il minuzioso e delicato lavoro degli esperti.
“Con l’avvio, nel 2021, del restauro del Mosaico di Alessandro, scriviamo insieme una pagina importante nella storia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e quindi della conservazione dei beni culturali. Sarà un restauro grandioso, che si compirà sotto gli occhi del mondo”, commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini. “Un viaggio entusiasmante lungo sette mesi ci attende: dopo il minuzioso lavoro preparatorio, studiosi ed esperti si prenderanno cura con le tecniche più avanzate del nostro iconico capolavoro pompeiano, raffigurante la celebre battaglia di Isso. La tecnologia e le piattaforme digitali ci consentiranno di seguire le delicatissime operazioni, passo dopo passo, in una sorta di ‘cantiere trasparente’, come mai accaduto prima. Per realizzare una operazione così ambiziosa e complessa è stata attivata dal MANN una rete di collaborazioni scientifiche e di partnership di grande prestigio”.
Il lavoro sul “Mosaico dei record” sarà visibile sui profili ufficiali del museo (YouTube, Facebook e Instagram)attraverso una serie di telecamere installate ad hoc per permettere una completa visione passo dopo passo.
Inizialmente il mosaico sarà oggetto di accurata ispezione visiva e tattile per la preparazione alla successiva lavorazione di pulitura delle tessere.
Successivamente, il mosaico sarà rimosso dall’attuale collocazione attraverso un sistema meccanico di movimentazione appositamente progettato.
Tra aprile e luglio la fase più interessante: sarà infatti avviato il lavoro sul supporto del mosaico, ovvero la superficie retrostante dell’opera con le tessere musive non visibili.
La peculiarità di questa operazione di lavorazione “al buio” sarà supportata dalla TIM, che doterà di appositi smart glasses i restauratori permettendo, come succede in chirurgia, di monitorare costantemente la corrispondenza tra la zona di intervento e la relativa superficie non visibile.
Il progetto di restauro sarà quindi arricchito, oltre dalla spettacolarità dell’opera dall’uso di un innovativo e complesso percorso metodologico.
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