Il termine restauratore evoca spesso immagini antiche, botteghe buie e polverose e artigiani solitari chinati su mobili e affreschi. Se il fascino d’altri tempi è forse rimasto intatto sicuramente tecniche e modalità sono oggi quanto di più diverso e lontano possa esserci dalle botteghe rinascimentali.
Fare il restauratore oggi è lavorare in equipe dinamiche, in ambienti moderni e tecnologici con strumenti all’avanguardia e conoscenze sempre nuove e da aggiornare.
È un mestiere decisamente affascinante che richiede però, non solo una grande passione per l’arte e l’antichità, ma anche una profonda conoscenza di materiali e tecnologie.
Alla buona manualità, al senso artistico e alla profonda conoscenza dell’arte bisogna unire una padronanza della chimica e della fisica.
È importante apprendere le tecniche esecutive dei manufatti attraverso lo studio dell’evoluzione nel tempo delle diverse attività artistiche comprendendo la storia, gli stili, il gusto.
Determinare quali materie sono state usate per la realizzazione dell’opera, sia essa una pittura, una scultura o un’architettura al fine di valutare esattamente le condizioni di conservazione.
Non devono mancare ovviamente le competenze per studiare l’interazione tra l’ambiente e il manufatto di interesse artistico ed archeologico, per pianificare un monitoraggio del microclima in ambiente chiuso ed esterno; identificare i processi di degrado e applicare i metodi di prevenzione e gestione ambientale idonei a tutelare il patrimonio artistico anche attraverso le specifiche disposizioni legislative.
In realtà non esiste un percorso unico e fisso per diventare restauratori, sicuramente chi è interessato a questo lavoro può iniziare ad avvicinarsi all’arte già dalle scuole superiori, scegliendo un indirizzo artistico. Si può proseguire specializzandosi all’Accademia di Belle Arti ad indirizzo “Restauro”, alla facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, o una Scuola di Restauro statale.
Diverse sono le scuole riconosciute anche a livello internazionale come l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma oppure il famoso Opificio delle Pietre Dure a Firenze o magari la Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna.
Anche lo IED (Istituto Europeo di Design) offre molti corsi e indirizzi per intraprendere questo mestiere, con sedi in diverse città italiane ed estere.
Una approfondita preparazione è indispensabile, ma occorre soprattutto manualità: il nostro consiglio è quindi quello di avere sempre una gran voglia di “metterci le mani”, fare tante ore di laboratorio ed affiancamento ai professionisti e non tirarsi mai indietro di fronte alle sfide e ai rompicapo che questo stupendo lavoro ci pone tutti i giorni.
]>