Per i veneziani sono davvero il simbolo di Piazza San Marco, forse più del Campanile, le Procuratie sono gli imponenti edifici che avvolgono su tre lati la splendida piazza.
Alloggio dei procuratori veneziani, edificate nel XII secolo, si estendono per 152 metri, dalla Torre dell’Orologio verso l’Ala Napoleonico, formando un portico di 50 arcate.
Un opera imponente come imponente è stato il restauro, promosso da Generali e curato da David Chipperfield Architects Milan, finalmente giunto al termine.
Un restauro sui 12.400 metri quadrati dei tre piani dell’edificio, durato 5 anni.
“La riapertura delle Procuratie Vecchie rappresenta un momento storico sia per la comunità locale sia per quella internazionale – ha detto Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali –. A distanza di cinque secoli, questo palazzo iconico, noto in tutto il mondo, recupera anche parte della missione originaria dei Procuratori: aiutare i più deboli della società. Questa diventa la casa della nostra iniziativa The Human Safety Net, e sarà un luogo di dialogo e di scambio di idee per superare le principali sfide sociali del mondo odierno e ispirare i visitatori ad agire per liberare il potenziale delle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità”.
L’intervento ha consentito il recupero del primo e del secondo piano, nonché la riorganizzazione degli spazi comuni e il rinnovamento degli ambienti del terzo piano.
Un progetto non solo architettonico e urbanistico, ma volto ad attivare all’interno dell’edificio un hub creativo e collettivo di chiara vocazione sociale.
Infatti, oggi sede di The Human Safety Net, Fondazione umanitaria di Generali dedicata al miglioramento delle condizioni di vita di famiglie e comunità svantaggiate in 23 Paesi del mondo.
Inoltre numerose aree sono allestite e aperte al pubblico per fruire di percorsi multimediali che mirano a promuovere le potenzialità umane, invitando i visitatori a esplorare i propri punti di forza attraverso una serie di installazioni interattive che innescano un dialogo tra storie personali e collettive da una parte all’altra del mondo. Sono presenti inoltre, aree di un co-working, una caffetteria targata Illy e The Hall, un ampio auditorium con 230 posti.
“Abbiamo rispettato l’architettura delle Procuratie Vecchie e la sua storia e l’intervento di recupero di Chipperfield, ma soprattutto abbiamo dialogato con l’identità di The Human Safety Net, che dovevamo restituire non attraverso uno spazio mordi e fuggi, ma trasformandolo in una casa, in un posto dove ritornare. Non si tratta di uno spazio espositivo, ma di uno spazio a cui partecipare“, ha spiegato l’architetto Ico Migliore ad ArtTribune.
“Per realizzarlo ci siamo serviti dei materiali locali, come il vetro e il legno di rovere, collaborando con gli artigiani di Venezia: l’obiettivo è coinvolgere pubblici diversi, fare in modo che vogliano tornare, sempre operando in maniera leggera, senza incidere sulle architetture. Inoltre non volevamo ostentare la tecnologia, che è uno strumento per poter acquisire più informazioni. L’arte serve per conoscersi meglio, come diceva Truffaut, e noi con questo progetto vogliamo aiutare le persone a conoscersi un po’ meglio“.
This Photo was taken by Wolfgang Moroder., CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons