Con 376 voti favorevoli, nessun contrario e 2 astenuti il parlamento italiano ha dato il via libera alla ratifica ed all’ esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulle infrazioni relative ai beni culturali.
La Convenzione di Nicosia, nonché Convenzione del Consiglio d’Europa sui reati relativi ai beni culturali, è un trattato importante prevede specificamente la criminalizzazione del traffico illecito di beni culturali.
Obiettivi della convenzione sono infatti:
prevenire e combattere la distruzione, il danneggiamento e il traffico di beni culturali prevedendo la criminalizzazione di determinati atti;
rafforzare la prevenzione della criminalità e la risposta della giustizia penale a tutti i reati connessi ai beni culturali;
promuovere la cooperazione nazionale e internazionale nella lotta ai reati connessi ai beni culturali
proteggere i beni culturali
Al suo interno sono definiti i diversi reati inerenti al patrimonio culturale
furto e altre forme di appropriazione illecita
scavo e rimozione illegale: lo scavo e la rimozione illegale riguardano lo scavo illecito commesso al fine di ricercare e rimuovere beni culturali in violazione delle leggi del paese ove esso è effettuato; l’illecita rimozione e ritenzione dei beni illegittimamente scavati; l’illecita ritenzione dei beni medesimi qualora lo scavo sia condotto in conformità alle leggi nazionali.
importazione illecita: è illecita là dove il bene è stato rubato in un altro stato, scavato o rimosso illegalmente.
esportazione illecita
possesso illecito: è tale se il bene è stato scavato illegalmente o ottenuto in violazione delle disposizioni riguardanti l’importazione e l’esportazione dei beni culturali.
immissione sul mercato: tale condotta è punita là dove si conosca la provenienza delittuosa del bene.
falsificazione di documenti: un reato tipico per rendere leciti i beni culturali la cui natura è invece illecita perché scavati illegalmente o rubati.
distruzione e danneggiamento: la distruzione e il danneggiamento di beni culturali rientrano tra le condotte meritevoli di sanzione penale soltanto se commesse con dolo.
Dei 47 Stati membri dell’organizzazione, sono 12 i firmatari che hanno preceduto l’Italia: Cipro, Grecia, Armenia, Portogallo, San Marino, Slovenia, Ungheria, Russia, Ucraina, Montenegro, Lettonia e Messico.
“La ratifica con voto unanime da parte della Camera dei Deputati della Convenzione di Nicosia”, ha commentato il ministro della Cultura Dario Franceschini “è un’ottima notizia, che ribadisce il ruolo centrale della cultura per il Paese. Negli ultimi anni, infatti, il Parlamento si è sempre pronunciato in modo concorde su tutti i grandi temi che riguardano la tutela e la salvaguardia del patrimonio. Auspico adesso che anche l’iter del disegno di legge sull’inasprimento delle pene per i reati contro il patrimonio culturale, attualmente all’esame parlamentare, arrivi presto a una giusta conclusione”. Proprio Franceschini, insieme all’allora guardasigilli e attuale ministro del Lavoro Andrea Orlando, era stato il promotore di un ddl per l’introduzione nel Codice Penale di 19 articoli denominati “Delitti contro il patrimonio culturale” per aggravare le pene esistenti e inserire nuovi reati.
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