La Basilica di Collemaggio e l’unico caso italiano tra i riconoscimenti assegnati nella categoria “Conservazione” degli European Heritage Awards/Europa Nostra Awards 2020 dalla Commissione Europea e da Europa Nostra.
Il restauro “rappresenta pienamente la rinascita della città”, in cui “il senso profondo di spiritualità e la partecipazione della comunità al progetto devono essere considerati come parte integrante dell’impresa”. Queste le parole della giuria che ha celebrato il simbolo de L’Aquila e dell’eccellenza di imprese e artigiani italiani coinvolti in questo splendido e impegnativo lavoro.
Fondata nel 1288 per volere di Papa Celestino V è considerata una delle massime espressioni dell’architettura medievale italiana di stampo romanico-gotico.
La basilica, situata su un piccolo promontorio fuori le mura della città,oltre che il simbolo de L’Aquila è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902.
Nel 2009, l’ennesima sequenza sismica fece crollare buona parte dell’area presbiteriale, il transetto e la volta a crociera della prima campata dell’abside, oltre alla distruzione della parte terminale della navata principale e l’abbattimento totale del pregiato organo a canne.
Durante il crollo rimase danneggiato anche il mausoleo di Celestino V le cui spoglie, integre, vennero recuperate nei giorni successivi.
Messa in sicurezza e rivestita con una copertura provvisoria nel novembre 2015 fu è dato inizio ai lavori di restauro. La conclusione dei lavori è avvenuta nel dicembre 2017, in occasione del 723º anniversario dell’abdicazione di papa Celestino V.
Interamente curato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e cratere, sia per la progettazione sia per la direzione dei lavori (affidata all’architetto Antonello Garofalo e alla storica dell’arte Biancamaria Colasacco), l’intervento -totalmente sostenuto da Eni- ha necessitato di complesse lavorazioni di consolidamento, ricostruzione e restauro.
La fase di studio, analisi e progetto si è svolta con il supporto di autorevoli esperti di tre Atenei italiani: Politecnico di Milano, “Sapienza” Università di Roma, e Università dell’Aquila.
Il premio assegnato dall’European Heritage Awards e Europa Nostra ha riconosciuti il rigore scientifico ed operativo oltre al positivo esperimento di cooperazione istituzionale.
Infatti, è noto e pregevole il costante dialogo tra il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MiBACT), la Diocesi e il Comune dell’Aquila, che nel 2013 aveva siglato con Eni S.p.A. l’accordo di sponsorship.
Un aspetto più volte sottolineato nella motivazione del Premio, come best practice che “prende le mosse da un accordo pubblico-privato, e ha visto il coinvolgimento di tre università “con un “esemplare studio scientifico … L’approccio multidisciplinare … è un vero e proprio modello” e “il progetto si impone come paradigma di buona pratica da seguire nella conservazione di siti gravemente danneggiati in tutto il mondo”.
Il prestigioso European Heritage Awards della Commissione Europea ed Europa Nostra celebra, infatti, l’eccellenza nella conservazione del patrimonio. Inoltre è stato istituito per valorizzare la ricerca, i contributi esemplari nell’ambito della conservazione del patrimonio da parte di individui o organizzazioni e progetti di istruzione.
I premi sono co-finanziati dalla Commissione europea nell’ambito del programma Creative Europe.
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