Due anni dopo l’incendio che devastò Notre Dame de Paris – era il 15 aprile del 2019 – i lavori per il restauro e la ricostruzione procedono. Confermata la decisione di ricostruire il tetto e le guglie com’erano prima dell’incendio del piuttosto di rischiare un gesto architettonico contemporaneo.
Rimosse le 250 tonnellate dei ponteggi in acciaio semifuso, che erano stati eretti per il ripristino della guglia prima dell’incendio, il lavoro è ripartito a pieno ritmo dopo diversi mesi a causa del blocco del coronavirus.
Rimossi anche tutti i detriti, si lavora al ripristino dei timpani, rispettivamente sui transetti nord e sud e sulla facciata e alla messa in sicurezza delle volte. Queste ultime sono state danneggiate dal calore del fuoco che è penetrato nella struttura di pietra spessa 15 cm fino a una profondità di 2 cm. Strati di materiale rinforzato dovranno quindi essere applicati alle superfici in pietra per irrobustirne la struttura e allo stesso tempo conservarne la flessibilità.
Importantissima la ricostruzione del tetto e della guglia che, seguendo le raccomandazioni della Commission Nationale du Patrimoine et de l’Architecture, saranno ricostruiti nel modo originale.
I lavori proseguono 24 ore su 24 e si prevede che saranno completati entro il 2024 quando ci sarà l’inaugurazione dei Giochi Olimpici nella capitale.
Per il restauro è stato raccolto un totale di 833 milioni con una colletta condivisa a livello internazionale. Hanno partecipato 340.000 donatori. Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, ha espresso ottimismo sul rispetto del calendario per la ricostruzione.
La Cattedrale di Notre-Dame di Parigi è protagonista anche di una singolare raccolta fondi. Si intitola “adotta un mostro” e prevede l’adozione di un “grotesque” della facciata con relativa donazione via internet.
Attraverso l’organizzazione no profit “Friends of Notre Dame de Paris” si possono simbolicamente adottare queste simpatiche statue che ornano la cattedrale e fare una donazione.
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