Come tutti sanno, l’articolo 9 della Costituzione tutela e valorizza il patrimonio culturale e il paesaggio.
In osservanza a questo importante articolo, con il Decreto legislativo 16 gennaio 2004, n. 42, il nostro paese ha adottato il Codice dei beni culturali e del paesaggio.
In questo articolo ne vogliamo ricordare l’importanza e sottolineare la necessità di averne sempre a riferimento i principi e le disposizioni.
Il codice individua innanzitutto la necessità di preservare il patrimonio culturale italiano. In esso si definisce come bene culturale le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico; rientrano, inoltre, in tale definizione i beni architettonici, le raccolte di istituzioni culturali (quali museali, archivi e biblioteche), i beni naturalistici (quali i beni mineralogici, petrografici, paleontologici e botanici) e storico scientifici, le carte geografiche, nonché materiale fotografico (fotografia e negativo) e audio-visivo (pellicola cinematografica). Considerati altresì di interesse culturale i beni immateriali e i beni paesaggistici.
Il Codice si compone di 184 articoli, divisi in cinque parti:
Disposizioni generali: Definisce il patrimonio culturale, regola i rapporti stato-regioni sulle competenze in materia di tutela e valorizzazione
Beni culturali: individua i Beni Culturali, ne disciplina la tutela, la fruizione e la valorizzazione; indica norme transitorie e finali
Beni paesaggistici: regola i Beni Paesaggistici con riferimento alla tutela e alla valorizzazione
Sanzioni: disciplina sanzioni amministrative e penali relative sia ai Beni Culturali che ai Beni Paesaggistici
Infine, in calce al codice le i valori applicabili ai beni culturali in caso di esportazione, commercio, esportazione nel territorio UE e restituzione
Costantemente modificato e aggiornato, il Codice dei beni culturali e del paesaggio definisce in questi termini il restauro, all’art. 29, comma 4:
“Per restauro si intende l’intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione e trasmissione dei suoi valori culturali. Nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l’intervento di miglioramento strutturale.”
Il testo legislativo è anche la sintesi di percorso di definizione teorica del restauro, con particolare riguardo al problema della conservazione dell’’integrità materiale e il problema della conservazione e trasmissione dei valori culturali.
Ne consigliamo quindi la lettura anche ai non addetti ai lavori per comprendere come la tutela del patrimonio artistico è garantita anche attraverso un’adeguata attività legislativa, volta ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione.
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