“Vogliamo dedicare la vittoria di Pesaro a Capitale italiana della Cultura 2024 alla città di Kharkiv, in questo momento sotto le bombe, che come noi è città della Musica Unesco”. Queste le prime parole del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, durante la cerimonia di proclamazione della città vincitrice del titolo di Capitale italiana della Cultura 2024, nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura.
La città marchigiana è stata scelta dalla giuria, tra 9 città finaliste: Grosseto, Mesagne, Siracusa, Ascoli Piceno, Chioggia, Sestri Levante con Tigullio, Unione dei Comuni Paestum Alto-Cilento.
Un’ occasione per rilanciare le Marche “a partire dalle aree interne: rete e progettazione integrata saranno gli obiettivi strategici della politica culturale regionale per la rigenerazione dei borghi” come sostiene l’assessore alla cultura della Regione.
Ed è proprio il progetto presentato che unisce in una ‘strategia collettiva’ tutti i 50 Comuni della Provincia di Pesaro e Urbino, che sarà valorizzato grazie da un il sistema di enti, associazioni e professionisti della cultura con cui la città del Rossini Opera Festival ha intrecciato negli anni rapporti ormai solidi.
Il titolo di Capitale italiana della Cultura è conferito per la durata di un anno e la città riceverà un milione di euro per la realizzazione del progetto.
“La città di Pesaro offre al Paese una eccellente candidatura basata su un progetto culturale che, valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistico-ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, l’innovazione, lo sviluppo socio-economico”.
È quanto si legge nelle motivazioni con cui la Giuria, presieduta da Silvia Calandrelli ha conferito la nomina.
“In questa prospettiva- così ancora il documento- la proposta conferisce il giusto equilibrio a natura, cultura e tecnologia, tre elementi che si fondono in un contesto di azione condivisa tra pubblico e privato. L’enfasi data al valore della cittadinanza come riconoscimento e come pratica attraverso concreti esercizi, oggi più che mai, afferma una direzione che può generare contributi per altre esperienze future. Lo sforzo di coinvolgimento delle giovani generazioni in un programma impegnativo appare particolarmente interessante alla luce delle sfide che l’incertezza dei tempi propone”.
E ancora: “La valorizzazione del rapporto tra città e territorio con un programma esteso in modo articolato a tutti i comuni della provincia integra voci rendendo corale il conseguimento del titolo di Capitale della cultura”.
I, Sailko, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons