È l’immagine simbolo del barocco romano, una scultura in marmo e bronzo dorato che richiama una teatralità molto cara a Lorenzo Bernini che nel 1652 consegnò l’opera alla cappella Cornaro, presso la chiesa di Santa Maria della Vittoria, a Roma.
L’Estasi di Santa Teresa, nota anche come Transverberazione di Santa Teresa d’Avila, rappresenta la religiosa semidistesa al di sopra di una nuvola che la trasporta in alto, nel cielo. Sopra di lei a sinistra, un Cherubino scaglia un dardo, il simbolo dell’amore divino.
Intorno a questa sorprendente edicola barocca, realizzata spostando il transetto e aprendo una finestra nella parte superiore della cappella, sono disposti i due piccoli palchi con i membri della famiglia Cornaro.
Il restauro e la pulitura hanno portato alla luce i colori dell’Empireo e degli angeli intorno alla colomba dello Spirito Santo, le dorature originali, le superfici delle sculture e dei marmi.
La varietà di materiali e delle tecniche impiegate da Bernini hanno reso l’intervento particolarmente complesso, per questo motivo il “restauro integrale” che ha coinvolto l’intera Cappella Cornaro è stato preceduto da un lungo e approfondito studio preliminare che ha rivelato episodi inediti della sua storia e permesso di indagare il metodo di lavoro usato da Bernini.
“L’intervento si è reso necessario per risolvere alcune criticità non affrontate nel corso dei restauri precedenti – riferisce il direttore scientifico del progetto, Mariella Nuzzo, riportato dal quotidiano Avvenire -In particolare, all’interno dell’edicola architettonica è stata riposizionata la vetrata che irradia il gruppo scultoreo con Santa Teresa e l’Angelo e sono stati restaurati gli stucchi del cupolino. Occasione preziosa anche per verificare le condizioni della complessa decorazione del registro superiore, che ha portato a un importante lavoro di consolidamento e pulitura della sontuosa nuvola tridimensionale sulla quale il pittore Guido Ubaldo Abbatini”, su disegni dello stesso Bernini, “ha raffigurato l’Empireo, dei riquadri con le storie della Santa e degli angeli dell’arcone”.
]>