Sono iniziati da pochi giorni i lavori di restauro della Regina Viarum, l’appellativo che gli antichi romani usavano per indicare la strada che collegava Roma a Brundisium (Brindisi). 650 kilometri realizzati tra la fine del IV e il III sec. a.C. fanno dell’ Appia Antica una delle più grandi opere di ingegneria civile del mondo antico.
Dallo sfalcio delle piante infestanti alla sistemazione dei fondi fino alla valorizzazione dell’allestimento storicizzato per permettere ai visitatori e ai camminatori di poter fruire al meglio della Via Appia, parzialmente percorribile.
In particolare i lavori si concentreranno tra via dell’Aeroscalo e Frattocchie di Marino. Gli interventi di recupero rientrano nell’ambito del progetto Appia Regina Viarum, Piano Stralcio per l’area tematica Cultura e Turismo, coordinato dal Segretariato Generale che segue anche la candidatura della via Appia a patrimonio UNESCO, per un investimento pari a 20 milioni di euro.
“Sono stati effettuati rilievi ad alta definizione con laser scanner e ortofotografie affidati al gruppo del Politecnico di Milano coordinato dalla prof.ssa Raffaella Brumana, raccogliendo informazioni preziose per conoscere lo stato dei luoghi, la conservazione delle strutture e dei reperti, la topografia, la mappatura delle aree verdi e il censimento delle alberature”, si legge in una nota del Parco Archeologico dell’Appia Antica. Scopo dell’intervento è la valorizzazione del sito, salvaguardato fino a oggi “dall’allestimento ottocentesco di Luigi Canina, dai vincoli statali, dal Parco Regionale dell’Appia Antica e dall’attività di cittadini ed associazioni sensibili all’inestimabile valore di questa grande strada antica”.
Photo by Paul Hermans, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons