Promosso nel dicembre del 2021, il progetto “100 opere tornano a casa” continua il suo percorso di restituire nuova vita a opere d’arte di fatto poco visibili, di artisti più o meno conosciuti, e promuove i musei più piccoli, periferici e meno frequentati.
Cento opere custodite nei depositi di 14 tra i musei più importanti d’Italia, dalle Gallerie Nazionali Barberini Corsini agli Uffizi di Firenze, dal Museo di Capodimonte al Museo di Brera, dalla Galleria Borghese al Museo Archeologico di Ferrara, dal Museo Archeologico di Napoli al Museo di Matera, tornano finalmente nelle sale dei musei e ritrovano visibilità nei territori di provenienza per le quali erano state concepite.
A dare avvio al progetto è stata la creazione di una banca dati, elaborata dalla Direzione generale Musei, composta da 3.652 opere provenienti dai depositi di oltre 90 musei statali.
Tre i criteri per l’identificazione delle opere:
1) opere provenienti da chiese o palazzi situati in altri territori e nel tempo confluite nei principali musei italiani,
2) opere che integrano le collezioni del museo destinatario;
3) opere che, inserite nelle collezioni di destinazione, danno vita ad accostamenti interessanti e favoriscono l’apertura dei musei verso nuovi pubblici.
Il lavoro di ricollocazione ha inoltre permesso, non solo il restauro dei capolavori, ma la riqualificazione dei diversi spazi espositivi, spazi museali che sono stati quindi ripensati per accoglierle.
Grazie a questa iniziativa, sono visibili al pubblico due dipinti del XVII sec. di Salvator Rosa che dall’11 dicembre, dal deposito delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini ha ritrovato casa al Museo Nazionale di Matera; la “Madonna con il Bambino in gloria e i santi Giovanni Battista” e “Ecce Homo” di Federico Barocci; la “Madonna con il Bambino e i santi Agostino e Maddalena e angeli” di Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio; la “Madonna con il Bambino in gloria e i santi Barbara e Terenzio” e “Gesù Bambino appare a sant’Antonio da Padova” di Simone Canterini detto il Pesarese della Pinacoteca di Brera andranno ad arricchire la Galleria Nazionale delle Marche a Urbino, mentre la tela di Giovanni Baglione, dal titolo “Immacolata concezione tra i santi Pietro e Paolo” da Brera è già a Palazzo Altieri a Oriolo Romano (Viterbo); “Allegoria di Trieste e dell’Istria” di Annibale Strata (1822-1894), lascia i Musei Reali di Torino per tornare al Castello di Miramare a Trieste; il gruppo scultoreo “Gladiatore che uccide un leone” che decorava la peschiera di Villa Giustiniani e il torso restituito dal Getty Museum nel 1999, dal Parco Archeologico di Ostia Antica torneranno a impreziosire la Villa di Vincenzo Giustiniani a Bassano Romano (Viterbo); La “Testata di trave bronzea” degli arredi delle navi di Caligola 37-41 d.C. dal Museo Nazionale Romano è ora al Museo delle Navi Romane di Nemi; la “Cista Prenestina” dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli torna al Museo Archeologico di Palestrina.